Ciclo ovarico, mestruale e gravidanza

Pubblicato il 11 Gennaio 2013

 

I cambiamenti ormonali che investono la donna sin dalla pubertà hanno un andamento ciclico che si ripete in media ogni 28 giorni. In questo periodo, a partire dai 12-15 anni fino alla menopausa che avviene intorno ai cinquant’anni, la sinergia tra ghiandole endocrine e gli organi dell’apparato riproduttivo dispone il corpo femminile a farsi carico di una nuova vita. Nelle ovaie, infatti, ogni mese circa una cellula uovo giunge a maturazione e, se non fecondata da uno spermatozoo, provoca modifiche nell’endometrio uterino con la conseguente presenza del flusso mestruale. 

Nei ventotto giorni ovaie e utero vanno incontro a delle trasformazioni differenti, dando luogo ai cosiddetti ciclo ovarico e ciclo uterino. Il primo è costituito da due periodi, una fase follicolare e una fase luteinica, il secondo da tre periodi: uno proliferativo, uno progestinico e uno mestruale.

In genere nei primi undici- quattordici giorni dalla data d’inizio delle ultime mestruazioni il follicolo contenente la cellula uovo si accresce sotto l’azione degli ormoni secreti da ipotalamo e ipofisi fino ad arrivare a maturazione. Proprio in questo momento avviene l’ovulazione e la fuoriuscita dell’ovocita dall’ovaio con la migrazione nell'utero, attraverso una delle due tube di Falloppio.

 Nel frattempo la mucosa dell’utero, sotto l’azione degli estrogeni stimolati dal follicolo in maturazione, si è ispessita e arricchita di sangue per permettere all’eventuale uovo fecondato di annidarsi e crescere. Infatti la cellula uovo può andare incontro a due destini diversi, considerando che permane nell’utero circa 24 ore. Se in questo periodo o nei due giorni precedenti ci sono stati rapporti sessuali essa può venire fecondata da uno spermatozoo (la durata di vita del gamete maschile è maggiore di quella della cellula femminile) oppure diventerà corpo luteo.

 La probabilità per una donna di rimanere incinta è quindi proprio nel periodo in cui avviene l’ovulazione, momento non identificabile con esattezza. Solo se il ciclo ha una periodicità regolare, il tempo della fecondazione può essere stabilito intorno ai sette giorni centrali il ciclo di 28 giorni. Nel calcolare la possibile data per evitare o favorire una fecondazione sarà bene tenere conto che mentre il periodo che intercorre tra l’ovulazione e la mestruazione è quasi sempre di quattrodici- quindici giorni, non c’è precisione nella durata della fase pre-ovulatoria.

Quando la cellula uovo non viene fecondata i livelli di progesterone ed estrogeno diminuiscono e lo spesso strato della mucosa uterina, ormai non più necessario ad accogliere l’embrione, si disfa e viene espulso per via vaginale dando luogo alle mestruazioni. Se invece l’ovocita viene fecondato esso si anniderà nella parete uterina e l’organismo produrrà la gonadotropina umana ( l’ormone presente nelle urine che nei test rivela la gravidanza). Il mantenimento di progesterone e di estrogeni non permetterà lo sfaldamento dell’endometrio uterino e le mestruazioni scompariranno.

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